Palazzo Tosadori: la gloria e la bellezza di un palazzo testimone del secolo scorso

13/12/2021

Non esiste veronese doc che non lo conosca: Palazzo Tosadori è sempre stato un riferimento iconico di Borgo Trento, per eccellenza il quartiere “bene” di Verona. 

Ancora oggi la zona cela tra le sue strade palazzi di notevole valore e prestigio, a volte lasciati all’incuria e alle intemperie perché nessuno desidera investire in immobili dall’enorme valore storico, estetico e commerciale.

Fortunatamente non è questo il caso di Palazzo Tosadori, forse la più famosa delle ville di Borgo Trento.

Siamo attorno al 1900 e attorno all’Adige e alle mura, iniziavano a stringersi e formarsi quelli che sono i quartieri della città come oggi la conosciamo.

C’è un motivo se tra tante, l’area di Borgo Trento è da sempre la più nobile, caratterizzata da ville e palazzi in stile liberty: a inizio secolo la zona cosiddetta della Campagnola era la più vicina al centro e soprattutto a ponte Garibaldi, allora unico ponte esistente.

Chi aveva fatto fortuna - agricoltori e contadini che hanno saputo trasformare in oro i prodotti della terra grazie al duro lavoro e a una solida intelligenza commerciale - faceva costruire grandi palazzi alle porte della città, da abitare con l’intera famiglia.

Tra questi, Palazzo Tosadori è forse il più bello: un grande palazzo circondato da una cancellata e costruito nel 1922, come testimonia la data dipinta nel fregio del prospetto d’ingresso, con alcune caratteristiche che, insieme, lo rendono unico.

Elementi classicheggianti come il bugnato, le aperture ad arco e le decorazioni pittoriche di ispirazione che strizzano l’occhio ai lavori del Mantegna, le merlature medievali che sembrano quasi voler sfidare la città vecchia e i decori neobarocchi delle finestre hanno trovato un posto speciale nel cuore dei veronesi, che da generazioni sognano di poter vivere a Palazzo Tosadori.

A noi, Lonardi Costruzioni, è stata offerto l’onore di lavorare alla ristrutturazione di un pezzo di storia di Verona, affiancati dallo studio Zannini e Associati che ha sviluppato il progetto di restauro e lo studio di design di Monica Arpesani che si è occupata delle scelte stilistiche e delle finiture.


Un onore e una responsabilità, perché il palazzo - pur ben tenuto e strutturalmente solido - ha richiesto attenzioni particolari e grande perizia nei lavori, nel recupero e rispetto di tutte le parti testimoni di un secolo di storia veronese.

Il risultato di questa incredibile esperienza lavorativa e umana, è sotto gli occhi di tutti: grazie a un grande lavoro di squadra, abbiamo riportato allo splendore originale uno dei più genuini e veri angoli di storia della città.

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